anime del purgatorio persino le ombre
sollevato il velo della notte con tempo lento
sveglio caccio dagli occhi i sogni
perché la luce mi baci con la sua dolcezza le labbra
ho in mente una canzone
ma è più svelto il bisogno di sfuggire al dubbio
inseguo le impronte dei miei caldi fantasmi
verso le porte del bagno senza seni e senza coscia
reggo le colonne del cielo con la punta dei piedi
il mio desiderio si moltiplica con ogni tremito
sento col sesso l'abbandono a chimera
di cui nutro l'appetito felice
tutti i satelliti della casa hanno una gravità interiore
le mie Veneri concupiscenti cucinano servili
i brodi universali d’amore e mistero
quello che aspetti ti uccida l’innocenza
e poi mi dicono che il caffè amaro è migliore
io scelgo tre zollette di zucchero di canna
per rendermi felice davanti al mondo
che cerca con l’inganno di mescolarmi agli altri