Il tuo nome di gelsomino è il teatro preferito delle comparse
con il suo legno pregiato scolpito e annerito dal tempo
con in mezzo questo cammino che pare una tomba
dimenticata aperta dai becchini
con la delirante la solenne sfilata di volti
in attesa del saluto di ferro dei posteri
il tuo nome si corica in una immensa palude
dopo aver congedato il suo valletto
ma la mania di raccogliere francobolli
gli impedisce di chiudere gli occhi
Allora i fantasmi disorientati
gli si avvicinano e lo toccano
gli toccano l’orecchio destro come un privilegio
o l’orecchio sinistro come una spada
e se qualcuno cerca di ingannarlo o di sorprenderlo
sente subito il segnale dell’orecchio destro
se qualcuno viene per il suo bene
gli marcisce l’orecchi sinistro
e contribuisce così ai grandi sbalzi di temperatura
se qualcuno lo pronunzia
il tuo nome cade in una cupa malinconia
circonda il buio come un bracciale
e al mattino si nasconde in luoghi solitari
rifiuta il cibo
o mangia con estrema voracità
non appena scende la notte
corre forsennatamente sui muri
lanciando grida spaventose
Oh il tuo nome di gelsomino
in cui gli oggetti si vedono a volte sdoppiati
a volte rovesciati
in preda sempre a un panico indescrivibile
traversati da canali d’irrigazione come da una pletora di ragni
da altre dighe sulle quali crescono vigneti di spuma
come una vertigine che li inghiotte
e viceversa
il tuo nome eczema persistente della Luna
la congiunzione con Giove
il tuo nome lingua di sodio del mio cuore
occhi impenetrabili di gufo
convalescenza breve degli stampati medici
visioni accompagnate da millepiedi
dei malati di scorbuto
Domani le farfalle nere si fermeranno
lungo il tuo nome di cembalo
poseranno le loro ali lacerate dall’ombra
sulle sue corde
e moriranno soffocate dal suo polline sepolcrale
moriranno come una miniera di piombo
piena di voci
e i loro cadaveri resteranno chiusi qui misteriosi
carovane scomparse
orsi bianchi sorpresi dai ghiacci
le orme inspiegabili
sulla superficie miserabile dell’ambra
il profumo ambrato dei tuoi occhi
che aleggia sulle grandi foreste
come un pesce volante ferito a morte
o giace nelle pietre pure con cui gli uomini si uccidono
Essi si uccidono
nel nome dell’isola segreta
sprofondata nel tuo nome
che tu porti tranquillamente
come un pechinese
conservando un ombrello liso
conservando la memoria dell’illusione
la licantropia moribonda delle creste delle onde
la sera di grazia in cui il tuo nome di gelsomino
si è tagliato la carotide