Verde è il tuo occhio scostumato,
nudo di decori intenzionali,
silfide valchiria dello sguardo,
nel subconscio ipnotizzato del mio ego.

Pesti ubriaca di profumo,
il mio liquido piacere ormonale,
stella della notte illune,
nella torbida stagione dell'amore.

Verde è il tuo occchio rifiorito,
nei miei sogni appassionati,
dolce al mio bacio da vampiro,
seme di un frutto ancor proibito.

Le tue orbite m'impongon stille,
già filate da un cosmo censurato,
sulla mia cecità bastarda,
fremi idilli di pupille.

Stai sospesa tra orizzonte e cielo,
sulla lama di un bacio astratto,
io t'incollo allo specchio il sigillo,
di stò uomo mesto di speranza.