L'alone dell'ultima parola

Pleonastica città – Nord glaciale,
restituiscimi ali di festa,
per alzarmi trionfale in volo
sull'alta orbita finale!

Portandomi sotto le tempie l'alone
dell'ultima parola d'addio,
getterai la mia eco nel burrone,
passerai nel vuoto con brio.

Acclamato dal frenetico Sud,
in un nuovo, vorace secondo,
rinascerò, amnesico e nudo,
sotto il sole materno, fecondo.


Presente

Secondo allungato dai gerundi,
apocalittico, odioso presente,
apostrofato da caudini pensieri
e da parola pesante e indecente,

fiasco crudele, terribile odissea,
per il mondo intero – insulto disgustoso,
ridi quando muore la libertà
e ti rattristi dell'amore esultante!

Non aspettare ad elogiarti,
attraverso il cannocchiale del fucile ti osserverò,
non ti perdonerai mai l'ipocrisia,
anche se sarai proscritto, eroe o semidio!


Geografia

Nei tuoi occhi bruciano due Vesuvi
e respiri tra due obici,
la parola che erompe sulle tue labbra
sembra una calda corrente oceanica

Allibito, come pagode cinesi,
m’implori con silenzi migratori,
la nebbia londinese mi avvolge
e tra noi nascono paesi polari,

ma grido deciso, come Ulisse,
“Benché rovescerai Niagara bollenti,
partirò, mia caparbia Circe,
con l'iceberg rosso tra i denti!”


Andiamo morire

Andiamo morire per una sera,
come si rincontrano sul pianeta,
per la prima volta, i poli smarriti,
e si liquefanno disorientati nel vuoto!

Andiamo morire per una vita
con le braccia stese verso l'orizzonte, come due croci,
iscritti sul firmamento come un consiglio
e accarezzati dal volo dolce dei cuculi!


Tu

Oh, festa del mio essere,
mi ringiovanisci con ogni gesto.
Ponendomi la disperazione in assicelle,
mi vuoti dall’odio e dalla zavorra!

Non indovinerai quanto sono colpevole,
ma ti divulgo il mio supremo vantaggio:
quando frenerai la luce da un capo,
tu sarai certamente dall'altro!


Sentenza finale

Oh, magnifico secondo!
Sto in te
accanto ai miei pesanti pensieri.
Essi sono miei fratelli, miei figli, miei genitori,
essi sono tutti miei parenti!

Inginocchio di fronte al secondo,
scoprendomi le cime dei pensieri.
Tante maledizioni, tanti visi oscuri si sbattono
nello stagno tacito delle righe!

Tanti fili d'erba ho ucciso marciando
e tanta luce ho decapitato
cambiando il taglio del mio corpo
sempre dall'alta parte,
certamente la sentenza finale sarà
condanna a morte!


Tre

I galli hanno cantato tre volte, spaventati,
quando mia madre ha gridato la terza volta.
Sotto tempie e sottobraccio mi hanno cresciuto
tre tulipani neri, tre tulipani rossi.

tre cattedre bionde mi hanno rinverdito la vita,
ho rovesciato tre Nili piangendo i miei tre amori.
Mi sono sciacquato spesso la faccia
con tre nuvoli di catrame
e ho afferrato il mio cuore
con tre coltelli.

Oggi ho seppellito il passato in tre parole.
ho creato tre chiavi
solo da una Idea,
ma appena ho vinto il finto Tre,
sono arrivato a Uno
che anch’Egli è Tre.