quando mi hai rapito la musica
le ultime note rimaste erano i battiti del cuore
orfane della melodia

coi soli silenzi tra le onde trasparenti dell'etere

m'ero trasformato in chiave musicale
per sfuggire all'amplesso tra lo spartito e gli occhi
sulla pagina bianca graffiata dal carbone
di una audace matita ferita dall'ispirazione

avevo te nei polmoni e non l'aria
per difendermi dal crudele tormento della passione
sembravo un drogato di sogni
con l'attenuante di una verginità mentale anteriore

la tastiera mi sembrava una prigione
limitata a qualche scala musicale
mentre io sognavo indecenti orgasmi di suoni
sopra il tuo corpo vietato

m'ero inventato d' essere un compositore
per evitare un fallimento poetico sulla carta e
le rime divenivano fiumi in piena
tra gli argini dei tuoi seni ubriachi

m'avevi rapito la musica ed il cuore
la mia anima nuda non poteva dirti altro
l'amore non è amore solo per proferire il suono allora
ti donai di me il resto

tutto quanto